Anginofobia

 

Anginofobia cause e rimedi per chi ha il terrore di morire durante la deglutizione.

 

I consigli della dott.ssa de Giulio.

 

anginofobia

ANGINOFOBIA E TERAPIA STRATEGICA BREVE

Tutto quello che c’è da sapere sull’Anginofobia: cause e cura di un disturbo molto frequente.

 

Su twitter ho letto una volta

 

in fondo se ti senti soffocare significa che sei vivo.

 

Ma questo sillogismo positivo non è così automatico per chi la paura di morire soffocato lo vive ogni giorno quando si siede a tavola o deve ingerire qualcosa.

 

Parliamo in questo caso di “anginofobia”, la paura di soffocare e, quindi, di morire a causa di qualcosa che si mangia o si deve ingoiare, come:

  • cibo,

 

  • pillole,

 

  • liquidi,

 

  • o, nei casi più gravi, la stessa saliva.

 

Per queste persone il momento del pasto non è un momento piacevole, una semplice pausa di lavoro, uno scambio conviviale.

 

Esso risulta, invece, un vero e proprio momento di terrore.

 

La paura di deglutire spesso viene confusa con il problema di Disfagia, o altri problemi di natura medico-fisiologica.

 

Motivo per il quale, prima di rivolgersi da uno Psicologo-Psicoterapeuta, la persona trascorre tanto tempo anche anni, tra visite mediche e diagnosi alla ricerca di una causa organica e una cura.

 

Come nasce il disturbo anginofobico

Originariamente la persona che soffre di anginofobia può aver vissuto in prima persona un evento traumatico di soffocamento durante un pasto, oppure può aver assistito ad un soffocamento accorso ad un’altra persona.

 

Questo evento crea un cambiamento per cui all’avvicinarsi del momento del pasto, la persona inizia a provare ansia e il terrore di poter rivivere quella sensazione.

 

Oggi la paura di ingoiare è un problema che si evince non solo in persone adulte, ma anche bambini.

 

Per far fronte a questa situazione e allontanare il pericolo, la persona colpita mette in atto delle tentate soluzioni che però invece di diminuire la tensione di quel momento inaspriscono ancora di più l’appuntamento fatidico con il cibo.

 

Quando si parla di anginofobia bambini e ragazzi vengono esaminati in base a traumi accaduti nel passato.

 

E, dunque, iniziamo a ricercare gravi shock riconducibili al periodo neonatale o nelle relazioni con i propri genitori.

 

Ma nonostante questo come mai il problema non si risolve?

Perchè quello che spesso sfugge è che i problemi possono nascere per delle motivazioni riferite al passato, ma poi, nel presente, continuano ad autoalimentarsi e a mantenersi.

 

Tutto ciò a causa di dinamiche dette tentate soluzioni che la persona, con tutte le buone intenzioni, mette in atto per risolvere da sola la paura a deglutire.

 

Purtroppo, invece di ottenere una risoluzione, si genera l’effetto contrario.

 

Cosa fa la persona che soffre di anginofobia?

L’individuo vivendo in questo incubo, inizia a cambiare i suoi stili comportamentali durante i pasti.

 

Il mangiare si trasforma in una pratica lunga ed estenuante, fatto di controllo ed evitamento dei cibi e bevande più “pericolose”.

 

Solitamente i primi cibi eliminati sono:

  • la carne,

 

  • il prosciutto,

 

  • la mozzarella.

 

In alcuni casi, per nutrirsi nonostante la paura di mangiare, la persona può anche trovare la “soluzione” del frullare tutto: carne pesce verdure.

 

Fino a creare un impasto liquido.

 

Un momento difficile

Il pasto diventa un momento così imbarazzante che per evitare di essere osservato durante questo lento e articolato processo o di essere l’ultimo ad alzarsi da tavola, preferisce o lasciare il piatto quasi intatto.

 

O, in alcune situazioni, direttamente isolarsi e mangiare da solo.

 

Come tutte le fobie, quando qualcosa ci spaventa la prima tentata soluzione che mettiamo in atto è quella dell’evitamento.

 

Purtroppo questo evitamento darà il via ad un circolo vizioso in cui la persona vivrà la prima sensazione di salvarsi dal pericolo, ma subito dopo la delusione di aver rinunciato ad un piacere della vita.

 

Solo l’elenco di alcuni possibili cambiamenti, può dare una idea di come questa fobia specifica possa creare gradatamente un grande limite nella vita della persona dal punto di vista personale, sociale e professionale.

 

Anginofobia cura

Come abbiamo scritto precedentemente, il primo step è escludere le possibili cause organiche dell’anginofobia, per poter quindi procedere e lavorare da un punto di vista psicologico con la Psicoterapia.

 

La Psicoterapia Strategica Breve lavora su questa fobia mantenendo anche in questo caso i criteri di efficacia ed efficienza, ottenere una risoluzione del problema nel minor tempo possibile.

 

La psicoterapeuta nel primo colloquio cercherà di definire il problema con le sue caratteristiche, e come esso viene mantenuto.

 

Lo psicologo potrà intervenire, dunque, e offrire delle strategie che possono interrompere il meccanismo che alimenta il problema.

 

Per poi passare ad un graduale avvicinamento al cibo.

 

Anginofobia come guarire definitivamente

Con le tecniche studiate e costruite ad hoc per questo tipo di problema dal Centro di Terapia Strategica Breve condotto dal Prof. Nardone e dal gruppo di ricerca, lavoreremo insieme per aiutare la persona ad affrontare la paura.

 

E, successivamente, a cambiare la percezione che la persona ha di se stessa e del proprio problema.

 

In tal modo l’individuo potrà riprendere a vivere la propria vita a pieno dal punto di vista personale, sociale e professionale.

 

Nel caso specifico di manifestazione di anginofobia nei bambini, dopo una attenta indagine su come si sviluppa il disturbo, l’intervento sarà costruito in modo tale da aiutare i genitori ad aiutare i propri bimbi.

 

In questo modo potremo evitare di portare in seduta il piccolino e quindi sottoporlo ad un eventuale situazione di stress emotivo.

 

 

Ci sono io ad aiutarti, troverai gli esercizi adatti e l’aiuto che to serve..

 

Chiedi alla psicologa

Chiedi alla psicologa

In questa pagina puoi fare domande che desideri per sciogliere i tuoi dubbi e le tue perplessità. Magari anche per avere un parere da una professionista qualificata.

In merito ad un disturbo mentale, o disagio, più o meno grave.

O ad un momento no, che stai attraversando, e capire cosa ne penso!

Se non sai che cosa fare ti senti persa o perso, e non capisci da solo che tipo di strada scegliere, chiedi alla psicologa!

Le tue domande saranno anonime e ti risponderò in breve tempo direttamente dal sito web.

Puoi utilizzare anche un nome di fantasia.

Basta inserire solo un nome e una email…

 

Libro Paura delle Malattie

Venerdì 5 aprile 2019 presentazione del libro La Paura delle Malattie.

presentazione libro paura delle malattie

Libro Paura delle Malattie

Il prossimo 5 Aprile alle ore 18.00 ti aspetto alla presentazione del Libro “La Paura delle Malattie“.

Sarà un appuntamento da non perdere data la presenza di un importante esponente della psicologia con approccio strategico come il dott. Alessandro Bartoletti.

ipocondria libro bartoletti

Tema del libro

Il tema del libro si articola analizzando i vari aspetti dell’ storici e moderni dell’ ipocondria.

L’ipocondria in sé non è una malattia, ma rappresenta la paura delle malattie. E, spesso, può essere deleteria per chi ne soffre.

Il testo mira, infatti, ad esaminare l’ansia di ammalarsi, ed i sintomi a livello corporeo che vengono riscontrati dal paziente ipocondriaco.

Il dottor Bartoletti spiega nello specifico, come nascono i disturbi ipocondriaci, in base a determinati fattori come:

  • la sensibilità dell’individuo,
  • esperienze di vario genere,
  • educazione,
  • la fragilità caratteriale,
  • altri fattori, come l’uso di farmaci per la cura di altri disturbi o malattie.

terapia breve strategica ipocondria e paura delle malattie

La Terapia Strategica

Il libro di Bartoletti, infine, giunge alla definizione della paura delle malattie con l’intento di sviluppare la cura attraverso la Terapia Breve Strategica.

Grazie alle nuove tecniche utilizzate, liberarsi dall’ipocondria oggi diventa possibile.

Dopo l’elencazione di casi clinici, esperienze con i pazienti e metodi fallimentari, Bartoletti spiega come la terapia breve consenta, non solo, di venir fuori dalla gabbia ipocondriaca, ma anche di evitarla successivamente.

prevenzione dell'ipocondria

Prevenzione

La parte finale del libro, poi, è dedicata alla prevenzione. Prevenire l’ipocondria è possibile!

Basta captare i segnali che inviati dal corpo, come:

  1. stress,
  2. ansia,
  3. cambiamenti di abitudini di vita equilibrate,
  4. o disfunzioni a livello organico.

presentazione del libro

Presentazione

La presentazione del libro sulla paura delle malattie avrà luogo presso la Libreria Laterza nella sede di Bari, in via Dante Alighieri 53.

Alle ore 18.00 del 5 aprile 2019.

Alla presentazione parteciperò insieme con la dottoressa Verdesca come psicologa e psicoterapeuta ufficiale su Bari del Centro di Terapia Breve di Arezzo diretto dal prof. Giorgio Nardone.

Statistiche sulla terapia breve strategica

Le statistiche sulla terapia breve strategica affermano grandi successi già da tempo.

Dopo quasi 30 anni di ricerca-intervento sul campo effettuata dal Prof. Giorgio Nardone e i suoi collaboratori e ricercatori, supervisionati costantemente da lui, hanno permesso di elaborare delle statistiche e percentuali sulla riuscita dei casi trattati con la Terapia Strategica Breve, confermando l’efficienza ed efficacia del metodo.

Da sottolineare che i seguenti risultati sono stati ottenuti senza l’utilizzo di farmaci.

Ecco una breve panoramica 

Disturbi d’ansia (successo del 95% dei casi)

  • Disturbo da attacchi di panico con e senza agorafobia
  • Disturbo d’ansia generalizzato
  • Fobia sociale
  • Disturbo post-traumatico da stress
  • Fobie specifiche

Disturbi ossessivi compulsivi (successo nel 89% dei casi)

  • Ossessioni
  • Compulsioni
  • Dubbio patologico
  • Disturbi somatoformi (ipocondria, dismorfofobia, ecc..)
distirbi mentali legati alla cattiva alimentazione

Disordini alimentari (successo nel 83% dei casi)

  • Anoressia
  • Bulimia
  • Vomiting
  • Binge Eating

Disturbi sessuali (successo nel 91% dei casi)

  • Difficoltà di erezione
  • Eiaculazione precoce
  • Vaginismo e dispaurenia
  • Disturbi del desiderio
depressione

Depressione (successo nel 82% dei casi)

  • Lutti, Separazione
  • Depressione post partum
  • Cambiamenti obbligatori (pensione, partenza figlio, ecc)

Problemi relazionali  (successo nel 82% dei casi)

  • Coppia, famiglia
  • Lavoro, amici

Problemi dell’infanzia e dell’adolescenza (successo nel 82% dei casi)

  • Fobia scolare
  • Disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività
  • Disturbo oppositivo-provocatorio
  • Mutismo selettivo
  • Ansia da prestazione
dipendenza da internet

Disturbi legati all’abuso di Internet (successo nel 80% dei casi)

  • Cybercondria
  • Information overloading addiction: quando le informazioni non bastano mai
  • Shopping compulsivo in Rete
  • On-line gambling: le scommesse in rete
  • Il trading on-line compulsivo
  • La chat dipendenza
  • La dipendenza da cybersesso

 

Con la parola “successo” si intende la soluzione completa del problema e/o un evidente miglioramento della vita della persona.

Se vuole saperne di più contatti personalmente la dottoressa De Giulio Tiziana o le scrivi una mail. La ricontatterà al più presto.

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